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Roma, 13 ottobre 2009 Nel corso dell’assemblea nazionale di Verdi, che si è svolta lo scorso fine settimana a Fiuggi, Angelo Bonelli è stato eletto a sorpresa presidente del partito del "sole che ride". Quella di Bonelli è stata una elezione a sorpresa, visto che era data per favorita Loredana De Petris, fautrice della linea che voleva vedere i Verdi confluire in Sinistra e Libertà. Al contrario la linea politica proposta da Bonelli sostiene la necessità di un nuovo soggetto ecologista autonomo. Quarantasette anni, ex consigliere regionale del Lazio, ex capogruppo alla Camera dei Verdi dal 2006 al 2008, la sua candidatura ha ottenuto 245 voti contro i 231 conseguiti da Loredana De Petris. Al di la’ del risultato a sorpresa, l’elezione di Bonelli – sostenuta in particolare dal più volte deputato Marco Boato – segna un’inversione di linea politica per i Verdi che fino alla vigilia del Congresso avevano fatto parte del progetto unitario di Sinistra e libertà (lanciato da Partito socialista, Sinistra democratica, ex di Rifondazione e del Pdci), le cui liste hanno ottenuto il 3,2% nelle elezioni europee dello scorso giugno. Bonelli ha infatti proposto di non sciogliere la Federazione dei Verdi e di rilanciarla sull’onda dei buoni risultati ottenuti recentemente dai partiti ecologisti in altri paesi europei come Francia e Germania. Quindi nell’assemblea congressuale hanno prevalso le posizioni di chi è convinto della necessità dell’autonomia politica e culturale dei Verdi. Questo esito avrà sicuramente un effetto negativo sul progetto di Sinistra e libertà che proprio l'11 ottobre ha subito un altro contraccolpo con l’invito di Bobo Craxi ai socialisti, in una assemblea che si è tenuta al Teatro Eliseo di Roma, di rilanciare la propria autonomia in polemica con il Partito socialista di Riccardo Nencini. Stare nella sinistra radicale è stato un errore per i Verdi perché non ci ha permesso di parlare a tutta la sinistra. Lo ha detto alla "Voce Repubblicana", subito dopo il congresso dei Verdi, il nuovo Presidente del partito Angelo Bonelli. Il leder dei Verdi si rivolge anche agli ambientalisti del Pd avvertendoli che la loro 'mission' è ormai esaurita. Onorevole Bonelli, perché ritiene che Sinistra e Libertà non possa dare risposte alla politica dell'ambiente? Con questo congresso abbiamo pensato di dare una svolta storica. La questione ecologista non può e non deve essere confinata in un perimetro ideologico esclusivo della sinistra. Noi non vogliamo parlare solo ad una parte limitata del paese. I cambiamenti climatici, le conseguenze di questi mutamenti, la tutela della salute, la lotta alla povertà sono questioni che riguardano tutti. Di fronte al processo di de-ideologizzazione della società abbiamo il dovere di rendere la questione ecologica importante. Ecco perché vogliamo che gli ecologisti siano centrali nello schieramento politico e nella società. Quello che le sto dicendo non deve essere confuso con una posizione centrista. Vogliamo essere centrali nel dibattito politico, ma radicali nei contenuti. Cosa vi manca per avere lo stesso successo dei Verdi tedeschi o di quelli francesi? Il nostro problema è stata la collocazione dei Verdi. Abbiamo sbagliato a stare nella sinistra radicale. I nostri temi sono universali e non sono appannaggio di una sola parte politica. Ecco perché vogliamo che il nostro messaggio giunga a tutti e non solo ad alcuni. Questa è la grande potenzialità dei Verdi. Questo è quello che accade in Germania e in Francia. Credo che dai tedeschi dobbiamo acquisire il pragmatismo e la praticità per coniugare economia ed ecologia. In queste ultime elezioni europee, il "Financial Times" ha pubblicato un editoriale per chiedere ai propri lettori di dare il voto ai Verdi tedeschi per la loro capacità di stimolare l'economia attraverso l'utilizzo delle energie pulite ed ottenere almeno 300mila nuovi posti di lavoro. Dobbiamo costruire un modello per avviare un nuovo riformismo politico. Cosa vorrebbe prendere dal modello francese dei Verdi? Nella Costituente ecologista che intendiamo costruire vorrei mettere l'esperienza democratica e partecipata di "Europa ed ecologia" nella quale i cittadini possono partecipare attivamente. Cosa chiede agli ecologisti del Pd? A loro rivolgo un appello particolare: La vostra 'mission' si è esaurita. Gli ambientalisti nel Pd non sono riusciti a spostare l'asse del partito verso i temi dell'ambiente. Ecco perchè mi rivolgo a voi per intraprendere un nuovo cammino ecologista per realizzare una nuova forza politica come quelle che esistono in Francia e in Germania.
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